Esiste una scienza, la cronobiologia, che studia i meccanismi e i comportamenti dell’uomo e degli animali in relazione al tempo, ovvero studia i ritmi che regolano i sistemi biologici. Quello che risulta evidente è che esiste una preferenza circadiana individuale, definita cronotipo – una sorta di orologio biologico -, che può essere orientata prevalentemente alle ore mattutine o a quelle serali.
Le “allodole”, ovvero i soggetti che presentano un cronotipo mattutino, hanno la tendenza ad alzarsi presto al mattino e preferiscono svolgere le attività nella prima parte della giornata, mentre gli individui con cronotipo serale (i “gufi”) generalmente si svegliano più tardi al mattino, concentrano le attività nel tardo pomeriggio o la sera e si addormentano più tardi. Oltre a questi due cronotipi, ne esiste uno definito “intermedio”, tipico di chi si adatta bene sia agli orari mattutini che serali. Uno dei fattori che possono influenzare il cronotipo è l’età: sembra infatti che gli adolescenti presentino un cronotipo principalmente serale, mentre bambini e adulti (soprattutto dopo i 50 anni) rientrino nel cronotipo mattutino.
Recenti studi hanno dimostrato che i soggetti che aderiscono al cronotipo serale sembrano maggiormente predisposti ad adottare stili di vita peggiori e a presentare un aumentato rischio di sviluppare problemi di salute con abitudini alimentari non salutari.
Che influenza ha il cronotipo sull’alimentazione?
I soggetti con cronotipo serale tendono a consumare i pasti ad orari inappropriati e questo può portare a una desincronizzazione (sfasamento) del nostro orologio biologico e a lungo termine può aumentare il rischio di insorgenza di problemi di salute, partendo dall’aumento del peso corporeo. Questi individui possono anche essere più soggetti a disturbi del sonno in quanto si addormentano più tardi, ma si svegliano prima rispetto alla propria “sveglia biologica” a causa di richieste sociali esterne, come gli orari di lavoro e i ritmi imposti dalla società.
Da un’analisi condotta sembra che i soggetti che vanno a dormire più tardi siano scarsamente aderenti alla dieta mediterranea e che consumino meno cereali integrali, frutta, verdura, frutta secca e pesce e più caffè, cioccolato, energy drinks, bevande zuccherate e alcol rispetto ai soggetti mattutini.
Sedentarietà, scarsa igiene del sonno e abitudini dietetiche disordinate riscontrate nei soggetti che presentano un cronotipo serale possono portare a valori più elevati di pressione sanguigna e colesterolo e, di conseguenza, ad un aumentato rischio di sviluppare obesità, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Risulta quindi evidente che non solo la qualità della dieta, ma anche l’orario e la regolarità in cui i pasti vengono consumati gioca un ruolo fondamentale nel garantire una sana alimentazione.
In futuro, il cronotipo potrebbe svolgere un ruolo importante nello sviluppo di strategie nutrizionali personalizzate per garantire il controllo del peso corporeo e prevenire le malattie correlate ad una scorretta alimentazione.
Muscogiuri G, Barrea L, Aprano S, Framondi L, Di Matteo R, Laudisio D, Pugliese G, Savastano S, Colao A, On Behalf Of The Opera Prevention Project. Chronotype and Adherence to the Mediterranean Diet in Obesity: Results from the Opera Prevention Project. Nutrients. 2020;12(5):1354
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Redatto da:
Noemi Riscazzi – Collaboratrice di ricerca
Margherita Dall’Asta – Ricercatore in Nutrizione Umana
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore